ORGOSOLO, IL PAESE DELLA SARDEGNA CELEBRE PER I MURALES

Orgosolo, piccolo comune di circa 4500 abitanti della provincia di Nuoro, è famoso in tutto il mondo per la presenza dei murales.

Raccoglie in sé immagini e simboli della cultura barbaricina. Alcune di esse si proiettano vistosamente sui muri delle abitazioni e gli occhi del viaggiatore non possono fare a meno di notarle. Sono i famosi murales, circa 100 suggestivi ritratti di memoria e vita sociale. Il primo fu realizzato nel 1969 da un gruppo di anarchici milanesi facenti parte di un gruppo chiamato “Dionisio”. Il vero e proprio fenomeno muralistico cominciò, comunque nel paese nel 1975. In quell’anno il professor Francesco del Casino e i suoi alunni della scuola media di Orgosolo cominciarono a realizzare nuovi murales. In seguito si aggiunse il contributo di altri artisti fra i quali l’orgolese Pasquale Buesca.

Ci sono donne che manifestano in difesa dei propri diritti, c’è un soldato che non vuole più andare alla guerra, c’è un De Andrè che canta.

I dipinti decorano le case in tutto il centro storico, colorano il paesaggio spettacolare e inconfondibile del Supramonte. Le tecniche sono molto semplici. I muralisti sardi usano vernici ad acqua, tipiche degli interni. Perciò estremamente deteriorabili, forse per una scelta estetica in base alla quale le opere vengono ritinteggiate solo se la comunità ne avverte il bisogno altrimenti sono destinati a scomparire, lasciati alla memoria e al ricordo.

ESPRESSIONE DI UNA COMUNITA’

Con le sue immagini espressive ed evocative Orgosolo dialoga e crea legami con abitanti e visitatori. Ad Orgosolo, da trent’anni le mura del municipio e della biblioteca, dell’ambulatorio e dei bar prestano i loro fianchi alla creatività di artisti che hanno affidato e affidano ai murales le immagini e le voci non solo di una comunità, ma di un’isola intera.

Oggi rappresentano una nuova forma di arredo urbano ma nella maggior parte dei casi mantengono inalterato il messaggio di un’arte collettiva e popolare soggetta ogni giorno al giudizio di chi ne fruisce.

(Immagine di copertina lifegate.it)

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