Monterano è situata a poche decine di chilometri a nord di Roma. Un paese Medievale abbandonato i cui scenari, nel corso degli anni, sono stati set di ambientazione cinematografica.
Incorniciato tra i monti della Tolfa e il lago di Bracciano, le sue rovine rappresentano uno dei luoghi più affascinanti della Maremma laziale. Le rovine dell’antico borgo sono talmente pittoresche da essere state utilizzate come set cinematografico in diverse occasioni (Ben Hur, Il Marchese del Grillo, Brancaleone alle crociate, Guardie e ladri, per citare solo alcuni dei film qui girati).
Le origini di Monterano risalgono all’epoca etrusca. Le rovine però sono giunte fino ai giorni nostri risalgono alla seconda metà del XVII secolo. In quei tempi la famiglia Altieri acquista il feudo dalla famiglia Orsini, arricchendolo di nuove costruzioni progettate da Gian Lorenzo Bernini e attuando grosse ristrutturazioni di edifici già esistenti.
Immagine classica di Monterano è la facciata della Chiesa di San Bonaventura, appena al di fuori del borgo. La sua facciata è progettata niente meno che da Gian Lorenzo Bernini. Del celebre scultore, anche una fontana del Palazzo Baronale, con un leone che sembra muovere l’acqua che sgorga dalla roccia.
La Riserva Naturale Monterano istituita nel 1988 si estende per oltre mille ettari di terreno che custodiscono una biodiversità straordinaria. Ci sono boschi, forre vulcaniche, pascoli attraversati dal fiume Mignone che è incluso nei siti di interesse comunitario.
LE BELLEZZE DELLA RISERVA
“Visitare la Riserva Naturale Monterano significa immergersi in un viaggio nel tempo: tempo dell’uomo con le sue vicende antiche di oltre 3mila anni, ma anche i tempi molto più lunghi della Natura, che ha modellato questo paesaggio straordinario. Una visita che va fatta prendendosi il tempo dovuto, con calma, soffermandosi sugli spettacolari paesaggi ma anche su piccoli particolari. Il volo di una libellula sull’acqua, il gorgogliare di una polla di acqua sulfurea nascosta nella vegetazione, il passaggio furtivo di un picchio o la ricerca, osservando il cielo soprattutto dopo il levarsi del vento, dei grandi rapaci in volo.” Così si legge sul sito.
(Immagine di copertina romatoday.it)
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