Diario di viaggio – Sudafrica giorno 10
Solo alle prime luci dell’alba ci rendiamo conto di dove abbiamo dormito: Villa Paradisa una bellissima ed elegante guesthouse gestita da Marilyn e il marito Martin che si affaccia direttamente sulla baia di Kysna.
Facciamo colazione tutti insieme, Martin ci racconta della sua attività di costruttore di raffinati tavoli in legno scolpiti a mano.
Per quasi un’ora ci perdiamo nei consigli e racconti di Marilyn che ci illustra i segreti e le curiosità di questa bellissima località di circa50.000 abitanti affacciata sull’oceano.
L’aria tesa di Johannesburg sembra già un ricordo passato, qui tutto è tranquillo; il filo spinato ha lasciato il posto a giardini fioriti senza alcun tipo di barricate. Nonostante questo Martin ci consiglia di non abbassare troppo la guardia perché un minimo di delinquenza c’è anche qua.
Peccato per il tempo, il secondo giorno di primavera sudafricana è iniziato con un cielo grigio, che però promette di schiarire a breve. Giusto il tempo di arrivare al punto panoramico “the heads” e il cielo è già tutto azzurro.
Questo canale stretto e angusto che dà accesso alla baia è considerato tra le imboccature più pericolose al mondo per le imbarcazioni.
Saliamo in macchina e partiamo per una parte della Garden Route, prossima tappa: la bianchissima spiaggia di Wilderness, una distesa immensa di sabbia chiarissima spezzata solo dalle lunghissime onde dell’Oceano Indiano.
Qui facciamo una bellissima passeggiata affrontando la sprofondante sabbia, la brezza di mare è forte e finalmente la salsedine ti penetra dentro.
Ripartiamo, si fa quasi ora di pranzo. Quale miglior posto se non raggiungere la bellissima Mosselbaai a una cinquantina di chilometri.. Giusto il tempo d pensarci e siamo già seduti al Kingfisher per un pranzetto a due passi dalle onde oceaniche.
Dopo aver assaporato un’insalata e un hamburger ci mettiamo alla guida in direzione Cape Aghulas, il punto più a sud di tutto il continente africano; dove Oceano Indiano e Oceano Atlantico si incontrano.
Un’emozione fortissima e un senso di stupore unico ci pervade a entrambi. Laggiù, davanti ai nostri, l’orizzonte che nasconde solo una terra lontana e in gran parte inesplorata: l’Antartide. Qui ci fermiamo una bella oretta e ci godiamo la bellezza di questo posto simbolo di un intero continente.
Che dire, dopo così tante emozioni forti vissute, non ci resta che incamminarci verso Hermanus, dove ad attenderci c’è un bel camino acceso nella bella guesthouse AubergeBurgundy in stile provenzale.
A domani per il prossimo capitolo del diario di viaggio!
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