La Cappadocia: antica regione dell’Asia Minore abitata sin dall’età della pietra, è oggi parte della Turchia. E’ casa dei famosi camini delle fate.

Si tratta di formazioni, che per un continuo fenomeno di erosione, hanno assunto contorni quasi oniriche: di forma conica, questi pinnacoli si ergono e si “chiudono” come se in cima avessero dei comignoli. Tra forme più spigolose e grezze e altre simili a cucuzzoli, l’essere umano ha contribuito ulteriormente a modellare il paesaggio: nell’antichità, infatti, queste strane formazioni di tufo misto a roccia vulcanica sono state lavorate internamente, per diventare dei rifugi. Hanno un’altezza compresa fra gli 1 o 2 metri per spingersi sino a 40, quanto un palazzo cittadino a 10 piani.

Per millenni la regione è stata ricca di insediamenti umani. Vi fiorirono alcune antiche civiltà, ciascuna delle quali ha lasciato in Cappadocia la propria impronta culturale. Influenzata, politicamente e culturalmente, da Assiri, Ittiti, Persiani, Elleni, Romani, Cristiani.

Un paesaggio quasi irreale, fatto di torri, canyon, crepacci, pinnacoli e villaggi rupestri dai colori straordinari, che vanno dal rosso all’oro, dal verde al grigio. Prendono il nome di “camini delle fate” in Cappadocia per ciò che dice la leggenda. Credenza popolare vuole infatti che queste formazioni svettanti fossero i camini delle abitazioni costruite da fate e altre creature fiabesche.

L’UNESCO ha riconosciuto l’unicità e la particolarità di questi luoghi, rendendo l’intero Parco Nazionale di Göreme (la principale città della Cappadocia) Patrimonio dell’Umanità. Proprio qui è stato istituito il Museo a cielo aperto di Göreme, un percorso che si snoda tra queste formazioni così particolari, fino a raggiungere una chiesa bizantina scavata nella roccia, ricca di affreschi che, di colpo, illuminano lo spazio rubato al tufo.

Il miglior modo per restarne estasiati è regalarsi un volo in mongolfiera: una visuale d’impatto, un’esperienza indimenticabile! Planare su queste soffici vette è quanto di più magico si possa desiderare.

(Immagine di copertina epochtimes.it)

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