In Calabria ci sono due Giganti di pietra, sculture litiche situate su una collina della cosiddetta Sila Greca, nel comune cosentino di Campana.
I due grandi blocchi rocciosi, chiamati anche Pietre della Incavallicata, distano tra loro circa tre metri e sono costituiti da diversi strati di roccia. Rappresentano rispettivamente un elefante alto circa 5,80 metri e le gambe di un essere umano scolpite sino alle ginocchia alte 7,50 metri. Le sculture mostrano i segni della corrosione del tempo e delle intemperie e sono molti i particolari mutilati o mancanti. L’elefante è quasi integro; gli occhi, la proboscide e le zanne sono chiaramente visibili così come le gambe di un cavaliere che gli stava in groppa, sia sul lato sinistro che su quello destro. I resti della seconda statua sembrano rappresentare due gambe umane dalle ginocchia in giù.
Sebbene molti storici ed archeologi siano fermamente convinti dell’origine umana dei due megaliti, c’è anche chi attribuisce questi due capolavori agli agenti esogeni e, di conseguenza, a Madre Natura. Qualora si trovasse il modo di provare empiricamente che siano stati gli uomini ad erigerle, il guerriero e l’elefante, alti rispettivamente 5 e 6 metri, sarebbero di fatto le sculture preistoriche più grandi d’Europa.
(Immagine di copertina criptozoo.com)
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