IL PERCHE’ DELLA VERTIGINE

VERTIGINE

La vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare” recita una canzone di Jovanotti. 

Molte persone soffrono di vertigini, una paura di cadere e guardare cosa c’è in basso quando si trovano ad un’altezza elevata; che può essere un grattacielo, una torre o una montagna. Infatti non c’è molta differenza se si tratta di una costruzione dell’uomo o di un’attrazione naturale. Durante le vertigini le persone percepiscono un movimento del proprio corpo e/o del pavimento sottostante che in realtà non avviene, si tratta di una percezione illusoria. 

Tralasciando le situazioni in cui questo sintomo ha una componente fisiologica o psicologica e che hanno bisogno di specialisti di riferimento; spesso la maggior parte della gente dice di soffrire di vertigine quando è all’ultimo piano di un palazzo o in montagna. In questi casi alla base c’è una “semplice” paura dell’altezza e del vuoto, del distacco dalla terra ferma. 

Infatti quando i nostri piedi e il nostro corpo si trovano a decine di metri di altezza, noi non abbiamo più il controllo della situazione percependo che non dipende da noi se il pavimento sotto i nostri piedi rimarrà compatto o meno. Ad esempio, in montagna ci potrebbe essere una frana o un palazzo potrebbe crollare a causa di un terremoto in qualsiasi momento. Per questo motivo, quando la persona non si sente padrona del momento che vive; si potrebbero innescare delle paure che la bloccano e non le fanno vivere la situazione temuta. 

In questo modo però ci si limita, non ci permettiamo di vivere degli istanti che non torneranno più. È proprio quando si accetta che siamo essere umani e come tali imperfetti, che non possiamo costantemente controllare in modo ossessivo tutto, che ci dobbiamo anche fidare e affidare, ecco che la vita ci riserva delle sorprese e ci scopriamo più forti di quello che immaginavamo. 

Quindi un passo alla volta affrontiamo le nostre paure. 

 

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