Che lavoro fai? Cosa fai nella vita?
Il lavoro è fondamentale nella quotidianità di ognuno di noi, non solamente e semplicemente per l’aspetto meramente economico. Esso definisce chi siamo, il posto che occupiamo nella società. Ecco che quindi definisce la nostra identità sociale e personale.
Il lavoro però, da fattore di benessere e salute quando è presente e vissuto in modo positivo può anche diventare un rischio; un fattore stressante e addirittura essere una delle cause di morte di un individuo.
E così in Giappone si parla di Kuroshi, che letteralmente significa morte per sovraccarico di lavoro. Nelle società attuali, sia quelle occidentali che in particolare quella giapponese, la vita e il lavoro sono talmente frenetici e stressanti da indurre per persone a lavorare anche più di 12/15 ore al giorno per parecchi mesi se non anni. Questo stile di vita sbagliato incide sulla persona sia a livello fisico provocando diverse malattie come infarto, sia a livello psicologico con ansia, depressione e suicidio.
Stress cronici e perdurante nel tempo agiscono sulla persona a livello profondo portandolo persino alla morte.
Il Giappone si fonda su una cultura del lavoro molto forte e salda, dove lavorare tanto significa essere leali e dediti alla propria azienda e alla propria famiglia.
È diventata ormai la normalità lavorare così tante ore con tanti straordinari e senza giorni di riposo. Le metropolitane a mezzanotte sono piene di impiegati e professionisti che rientrano a casa, anche se c’è qualcuno che persino su ferma a dormire in qualche bar apposito dove riposare qualche ora.
Un fenomeno presente da dopo la seconda guerra mondiale, negli ultimi anni sta assumendo dimensioni notevoli tanto da essere diventata un’emergenza nazionale. Per questo motivo, il governo ha messo in atto e sta tuttora prendendo delle misure e tutele per cercare di risolvere questa piaga sociale, come più giorni liberi o orario di lavoro ridotto.
Il lavoro è fondamentale per la persona. Ma si può morire di lavoro?
Viviamo per lavorare o lavoriamo per vivere? A voi la risposta!
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