La Dott.ssa Sabrina Venzi, Psicologa dell’Aeronautica Militare ci spiega in maniera semplice le radici della paura di volare
La paura di volare, rappresenta un disturbo molto diffuso.
È caratterizzato da sintomi psicosomatici come sudorazione e tachicardia insieme a pensieri negativi sull’esito del viaggio. Chi teme di volare ha il timore che l’aereo possa precipitare o possa subire un incidente.
In realtà però, dati statistici dicono che è il mezzo di trasporto più sicuro che ci sia.
Ognuno di noi ha delle preoccupazioni che affondando le radici nell’inconscio. Per quanto riguarda il volo si tratta della paura di perdere i propri punti di riferimento, sentirsi come si direbbe, con una metafora, senza i piedi per terra.
Il decollo rappresenta il momento in cui ci si stacca da terra, si abbandonano i punti di riferimento che ci fanno sentire protetti e al sicuro: le nostre certezze. Si sale in alto, tra le nuvole e si può vedere il mondo da un’altra prospettiva, con altri occhi, da una visione globale.
Tale situazione può essere molto destabilizzante soprattutto se la persona non ha voglia di cambiare, ha paura di uscire dalla comfort-zone per mettersi in gioco.
Infatti così come spiccare il volo per un uccello rappresenta l’evoluzione naturale, così per l’uomo staccarsi dalla terra ferma gli permette di cambiare ed evolvere.
Mentre siamo in aereo il nostro controllo sulla situazione, come facciamo nella vita quotidiana, deve essere allentato perché dipendiamo dal pilota e dall’equipaggio, dobbiamo quindi affidarci e fidarci di altre persone. Anche qui, la visione della situazione è differente, una prospettiva che tira in ballo anche gli altri e non solo noi stessi.
La paura è funzionale a mantenere un equilibrio psicofisico se è limitata e può essere affrontata per prove ed errori; se invece è allargata e coinvolge più ambiti diventerà come una prigione da cui la persona avrà difficoltà ad uscirne.
Ma non è mai troppo tardi: innanzitutto si può iniziare con voli brevi, di un paio d’ore in modo da sperimentare la sensazione del volo.
Poi si possono fare degli esercizi a casa di immaginazione, dove chiudendo gli occhi si immagina di essere sull’aereo, si sente la sensazione del vuoto, e ci si affida ad una persona amica al nostro fianco.
E vedrete che dopo i primi voli, dopo i primi paesi visitati, non avrete poi voglia di smettere.
Quindi buon volo, buon viaggio.
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