Il caratteristico villaggio di Polperro, in Cornovaglia, sorge in un’insenatura protetta dalle scogliere che rendono il porto un luogo sicuro.
Una manciata di vicoli tortuosi e cottage pittoreschi abbracciati ad un minuscolo porto. Un villaggio stretto in un cantuccio di quella terra cupa e romantica fatta di leggende, promontori d’erba, fiori selvatici e imponenti scogliere. Il termine Polperro deriva, sia dal nome del fiume Pol che dalla parola cornica Porthpyra, che vuol dire porto di Pyra, nome di persona. Inizialmente, Polperro era la giurisdizione del maniero di Raphael, nominato anche nel Domesday Book. Dall’XII secolo, la località di Polperro riscontrò una grande crescita come cittadina portuale, e, si sviluppò anche il contrabbando di merci come tè, tabacco e brandy.
I turisti sono invitati a lasciare l’automobile nell’ampio parcheggio sulla collina per poi muoversi con l’autobus o a piedi. Da lì si raggiunge il centro del villaggio percorrendo una strada in discesa che entra in punta di piedi nel borgo, regalando un’atmosfera quasi da libro.
Nel paesino si susseguono cottage, negozi di specialità locali, pasticcerie che vendono le famigerate Cornish Pasty (una sorta di rustico ripieno di carne o formaggio), ristorantini, pub, bandiere di pirati. E ancora croci celtiche, insegne inneggianti all’ammiraglio Nelson, il museo dedicato ai pirati e ai contrabbandieri, vasi di fiori, gatti sui tetti e gabbiani sulle bitte. Una piazzetta, ponti, scale e vicoli su cui affacciarsi per lasciarsi stupire da ogni più piccolo dettaglio.
Si passa da una parte all’altra del villaggio tramite un ponte in pietra che conduce al porto. E’ dal porto che si può partire per una piccola gita in barca. Qui esiste anche un piccolo gioiello: la piscina di mare con la grotta di Willy Wilcox come fondale. La Chapel Pool è stata utilizzata da generazioni di bambini locali per imparare a nuotare.
(Immagine di copertina cornwall-online.co.uk)
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