Prima domenica di luglio, sole, caldo, voglia di una gita fuori porta. Optiamo per il giro delle isole Borromee sul Lago Maggiore.
Si possono raggiungere sia dalla sponda lombarda, detta “sponda magra”, che da quella piemontese “sponda grassa”, noi decidiamo di salpare dall’Eremo di Santa Caterina del Sasso, un monastero sorto a strapiombo sulla sponda orientale del lago Maggiore, nel comune di Leggiuno.
Da pochi anni, dal parcheggio dove si lasciano le macchine, per raggiungere l’attracco dei battelli si può utilizzare un ascensore, altrimenti se si ha voglia di fare una passeggiata panoramica, si possono scendere i 268 scalini che si lanciano nel dirupo.
La cappella, che risale al XII° secolo, fu presto affiancata da altre due chiese, quella di San Nicola e Santa Maria Nova, la cui esistenza è certa a partire dal XIV° secolo.
Giunti al molo, presso la biglietteria, acquistiamo i biglietti per la libera circolazione giornaliera al prezzo di 16,90€. Dopo circa mezz’ora di traghetto con una piacevole brezza che ci rinfresca raggiungiamo l’isola Bella, a 400 metri dalla cittadina di Stresa.
Trasformata da scoglio a giardino fiorito oggi l’isola appare come un vascello che fluttua sulle azzurre acque del lago Maggiore così come nell’intento del suo fondatore Vitaliano VI Borromeo. Gran parte è occupata dal giardino all’italiana del palazzo Borromeo, aperto alle visite. Inoltre meritano i suoi giardini botanici, con un’ampia varietà di piante esotiche.
Riprendiamo il traghetto per l’isola successiva, dove decidiamo di pranzare, ovviamente a base di pesce (persico o lavarello, in una piccola trattoria affacciata sul lago.
Caratteristiche sono le case a più piani sorte per sfruttare al meglio il poco spazio a disposizione: sono quasi tutte dotate di lungi balconi indispensabili per essiccare il pesce.
Giunti sull’isola è impossibile non visitare la Chiesetta di San Vittore dedicata all’omonimo martire romano della prima era cristiana.
Costruita attorno all’anno mille interamente in pietra in stile romanico-lombardo fu interamente ricostruita, compreso lo svettante campanile nel corso del 600’ e del 700’. Innumerevoli sono i negozietti presenti sull’isola, alcuni di essi che tramandano ancora pregevoli attività artistiche come la realizzazione di ceramiche interamente dipinte a mano.
A metà pomeriggio riprendiamo il battello per l’isola Madre, la più grande dell’arcipelago delle Borromee sul Lago Maggiore, larga 220 metri e lunga 330, è occupata da alcune costruzioni e soprattutto da giardini.
Oltre a 150 tipi di camelie, è possibile ammirare nel piazzale dei pappagalli, sia i pavoni colorati che quelli rari bianchi. Alla lussureggiante natura del giardino si affianca l’antico palazzo, al cui interno si conservano prestigiosi arredi di Casa Borromeo.
L’isola Madre. E’ il luogo più voluttuoso che abbia mai visto al mondo”
(G. Flaubert, 1845)
Il caldo è struggente e non lascia tanto spazio di rinfresco se non le piante poste in gran numero su tutte e tre le isole. Stanchi, molto accaldati ma appagati dalla gita, ci indirizziamo verso il molo che ci riporterà all’Eremo.
Si conclude così una piacevole giornata alle Isole Borromeo, ideale itinerario giornaliero per coppie e famiglie.
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