L’ISOLA DI CORFU’: SPIAGGE E STORIA, NON SOLO MOVIDA

Riduttivo considerarla semplicemente il fulcro della movida del Mediterraneo. L’isola di Corfù infatti vanta anche una storia millenaria, spiagge paradisiache e incontaminate che ne aumentano l’attrattiva.

Ciò che distingue l’Isola di Corfù da tante altre isole greche è la dominazione veneziana; visibile in maniera evidente nei castelli, nei resti delle fortezze, fino alla conformazione della piazza e allo stile delle abitazioni del centro storico.

Durante la permanenza sull’isola consigliamo di visitare assolutamente Corfù Town, particolarmente pittoresca per le sue viuzze, gli ampi scorci panoramici e le due antiche fortezze con le storiche mura che la delimitano quasi per intero.

La parte vecchia di Kérkyra (nome in greco di Corfù) è dal 2007 patrimonio dell’umanità UNESCO.

In questa zona il quartiere universalmente considerato più affascinante è quello di Cambiello, caratterizzato da un groviglio di piccolissime stradine. Consigliata anche una visita al Palazzo Reale, l’edificio più grande della città.

Paleokastritsa (foto da Facebook)

Se però ci si vuole tuffare in un’atmosfera decisamente più romantica bisogna necessariamente seguire le indicazioni che portano all’Achilleion. Un palazzo celebre perchè la sua costruzione fu ordinata dall’Imperatrice Elisabetta d’Austria, meglio nota come Sissi, che non solo amava profondamente la Grecia per la cultura e il clima; ma a Corfù aveva deciso di trascorrere alcuni periodi dell’anno per trovare il giusto relax e la pace necessaria facendone così la sua meta vacanziera preferita.

Terminato l’itinerario storico è ora opportuno dare uno sguardo alle spiagge da visitare per godere di panorami e acqua cristallina (ma a volte fredda) che solo l’isola di Corfù può offrire. Su tutte la spiaggia di Paleokastritsa, definita dagli abitanti locali il posto più bello del mondo.

Meritano di essere viste anche le spiagge di Kaminaki e Barbati, così come altre paesaggisticamente suggestive, vale a dire quelle di MessongiMoretika Pelekas.

(Immagine di copertina da Facebook)

 

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