La festa dei vignaioli, in pieno corso di svolgimento a Vevey sul lago di Ginevra, sta animando la Svizzera da diversi giorni.
Iniziata il 18 luglio, si protrarrà fino all’11 agosto ed è senz’altro un evento unico. Si svolge infatti con cadenza ventennale. “Una volta per generazione” come amano dire qui, dodici in tutta l’era moderna (la prima certificata è del 1797), cinque per secolo, le ultime nel 1999, 1977, 1955 e così via, dunque la prima Fête targata Unesco. E’ un’impressionante celebrazione che vede esibirsi migliaia di artisti e comparse in costume tipico. Vuole inoltre rendere omaggio al lavoro dei produttori vitivinicoli del Cantone di Vaud.
In questo periodo il Cantone diventa il regno della vendemmia e delle feste del vino e dell’uva. Le tradizioni folkloristiche celebrano la ricchezza di questi territori in feste e sagre davvero caratteristiche. Durante i 25 giorni della Fête 5.500 attori, 850 cantanti e 240 musicisti si esibiscono nell’arena rappresentando in 20 scene un anno della vita di una vigna, cominciando e finendo con la vendemmia. Quasi tutti i partecipanti allo spettacolo sono volontari locali. Molti dei temi sono identici a quelli celebrati per la prima volta oltre 200 anni fa. La produzione dei costumi che vengono indossati durante le coreografie è stata affidata stavolta a 150 aziende e atelier italiane.
La Direzione Artistica dell’edizione 2019 è stata affidata a Daniele Finzi Pasca, scenografo ticinese che nel 2014 aveva già diretto e gestito la cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici di Sochi in Russia. “Alla festa ci lavoriamo da anni – dice il regista – e poi per dieci anni ancora tutti ne parleranno: solo allora si penserà alla Fête successiva. La gente di qui è fiera, ma lo è in maniera discreta. È come quel vignaiolo del Lavaux che quando vai a casa sua ti stappa una bottiglia di Chasselas e con molta tenerezza ti dice: “Non è questo il posto più bello al mondo?”»
(Immagine di copertina SvizzeraUnica.it)
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