Nella stazione di ricerche russa di Vostok, che si trova vicino al polo sud geomagnetico e a un’altitudine di 3500 mt. sul livello del mare, fa sempre molto molto freddo.
La base, di proprietà russa, ma nel territorio antartico australiano, si contende con pochi altri il primato di posto più freddo del mondo. Il record fu registrato il 21 luglio 1983, quando il termometro raggiunse -89,2° C, che è tuttora la temperatura dell’aria più fredda mai registrata sulla Terra. Nella zona c’è il Lago Vostok, uno dei più grandi del mondo. E’ seppellito sotto 4 km di ghiaccio e proprio grazie all’enorme calotta ghiacciata non gela mai, sebbene la temperatura media dell’acqua sia di circa -3°C.
Da poco gli scienziati russi sono riusciti ad addentrarsi in questo vero e proprio blocco di ghiaccio. Ma ci sono voluti ben 40 anni di lavoro ed ecco che, grazie a una trivella di ben 13 cm di diametro, il perforatore è entrato nel lago e l’acqua è risalita per via della pressione riempiendo un campionatore alto circa un metro.
Il perché di questa attenzione è presto spiegato. Si tratta del più anomalo tra tutti i bacini d’acqua presenti sulla Terra. E questo è stato il primo contatto diretto con uno degli oltre 200 laghi subglaciali coperti dalla calotta dell’Antartide in epoche remote. La squadra ha lavorato a lungo con una temperatura costante di circa 40 gradi sotto zero. Nel 2013 i ricercatori annunciarono la presenza di batteri sconosciuti al suo interno. Il team russo progetta ora di inviare un robot nel lago per raccogliere campioni di acqua e sedimenti dal fondo.
Si battono i denti anche a Eureka, in Canada. Non è solo una stazione meteorologica ma anche un luogo abitato. La temperatura media annuale qui è di -20° C. E’ munita anche di aeroporto, tra cui una base militare chiamata Pearl. In inverno gli abitanti si contano quasi sulle dita di una mano: circa 15 persone. In estate tendono invece ad aumentare raggiungendo anche le 200 unità.
(Immagine di copertina SputnikNews.com)
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